Protesi all’anca: cos’è, quando è necessario l’intervento chirurgico e come avviene la riabilitazione
31/05/2024Artrosi all’anca: dal dolore all’intervento protesico
31/05/2024Quando il paziente si rivolge allo specialista ortopedico a causa del dolore all’anca e della limitazione che ne condiziona le attività quotidiane, la qualità della vita ne risente in maniera significativa. Il dolore e la ridotta mobilità possono ostacolare lo svolgimento di semplici gesti, come camminare, salire le scale o fare sport, compromettendo il benessere fisico e psicologico del paziente.
In questo scenario, il nostro obiettivo è quello di ripristinare il più possibile la funzionalità articolare dell’anca. Nella maggior parte dei casi, il dolore scompare e la funzionalità articolare viene totalmente ripristinata, ottenendo un pieno recupero di qualità di vita in pochissimo tempo (da 14 giorni alle 4 settimane).
Il Dottor Antonello Panti e il Dottor Alessandro Panti sono specializzati in chirurgia ortopedica protesica mininvasiva ed operano presso la Clinica “Villa Serena” a Forlì, coadiuvati da uno staff di esperti professionisti.
Quali sono i segnali che indicano che ho bisogno di una protesi all’anca?
Non appena il dolore fa la sua comparsa, è opportuno ascoltarsi e recarsi da uno specialista ortopedico portando come esame diagnostico un Rx in due proiezioni sotto carico. In questa fase iniziale, infatti, è possibile giocarsi alcune chance, come le terapie mediche o quelle fisiche, che possono rallentare l’evoluzione della malattia artrosica con buone probabilità di successo.
Si ricorre all’intervento solo quando altri trattamenti, come farmaci o fisioterapia, non sono sufficienti. Il Dottor Panti valuterà attentamente la tua situazione e ti consiglierà la soluzione migliore.
Intervento mininvasivo di protesi all’anca.
L’approccio chirurgico mininvasivo consente di salvaguardare il più possibile i tessuti molli riducendo il trauma chirurgico e la possibilità di insorgenza di processi infettivi, consente anche un recupero funzionale molto più veloce. Nel corso del tempo si è cercato un accesso che fosse sempre più diretto e meno traumatico per accedere all’articolazione dell’anca. La via chirurgica che noi abbiamo scelto è la via anteriore, che ci consente incisioni più piccole e di rispettare le strutture anatomiche che rivestono l’articolazione.
Con questa tecnica, il sanguinamento intraoperatorio è molto ridotto e di conseguenza la ripresa più veloce. Il recupero funzionale è molto rapido in quanto le strutture muscolari e tendinee vengono solo divaricate e non sezionate, e in questo modo il rischio di lussazione viene ridotto pressochè a zero e tutti i movimenti sono consentiti fin da subito senza alcuna limitazione. I vantaggi sono molteplici, come perdite di sangue minime e assenza quasi totale di effetti collaterali dell’anestesia generale (nausea e vomito, ipotensione posturale).
Ci sono anche vantaggi di tipo estetico. Le cicatrici, infatti, sono minime, circa 6 cm. Si può inoltre accedere all’articolazione attraverso un’incisione bikini praticata in corrispondenza della plica inguinale, coperta dalla biancheria.
Durata intervento mininvasivo di protesi all’anca.
L’intervento all’anca dura da 30 minuti minimo ad un massimo di 50 minuti, salvo complicazioni.
Dove operarsi.
Il Dottor Panti opera esclusivamente a Villa Serena – Ospedali Privati di Forlì.
Che tipo di anestesia è prevista?
Normalmente, l’anestesia è spinale “rapida” ed il suo effetto termina 1 ora dopo la fine dell’intervento. Tale metodica è stata appositamente messa a punto nell’ambito del protocollo Requick.
All’anestesia spinale si associa una sedazione per consentire il riposo durante l’intervento ed evitare stress psicologici.
Quanto tempo ci vuole per camminare dopo un intervento all’anca?
Con il protocollo REQUICK, il paziente riprende l’autonomia funzionale subito dopo il risveglio dall’anestesia. Dopo l’intervento, infatti, viene assistito dal nostro fisioterapista per una prima fase di mobilizzazione all’interno della stessa Sala operatoria. Il paziente ricomincia ad avere sensibilità degli arti e a muovere i primi passi. A quel punto, il Dottor Panti accompagna il paziente in camera, attraversando il corridoio e le scale.
La degenza per un intervento di protesi all’anca è di 4 giorni dal ricovero. La ripresa delle attività della vita quotidiana avviene entro il primo mese. La ripresa della vita lavorativa non pesante e di svago avviene circa dopo 1-3 mesi. La ripresa totale dell’attività lavorativa pesante e dello svago, invece, dopo circa 4 mesi.
Quali movimenti evitare dopo un intervento di protesi anca?
Se ti stai chiedendo quali movimenti si possono e non si possono fare dopo l’intervento all’anca del Dottor Panti,
rispondiamo che è possibile da subito effettuare ogni movimento. Si riprende a camminare e a scendere e salire le scale già in sala operatoria. Si può riposare in qualsiasi posizione nel letto e accavallare le gambe senza rischi. Non occorre utilizzare rialzi per la seduta o alza water.
SCOPRI DI PIÙ: Protocollo Requick